venerdì 8 giugno 2012

Lettera al Profumo

More solito. Anche Profumo, ministro dell’istruzione pro tempore, non si sottrae alle fregole riformistiche. Così dopo le riforme della Moratti e Gelmini, anch’egli propone la sua e per aver la certezza dell’approvazione ha già predisposto il decreto legge, saltando a pie’ pari ogni confronto con gli operatori del settore, le forze sociali, le associazioni studentesche e professionali, nonché al dibattito parlamentare. Ma su quali basi si muove il ministro per migliorare la scuola del nostro paese? Da ciò che si evince dalle agenzie di stampa, la proposta è contenuta nel “Pacchetto merito”, esso prevede:


l’alunno dell’anno alle scuole superiori; sgravi fiscali alle imprese che assumono i più bravi; bonus ai ricercatori più bravi; fondi per le università per contrattualizzare professori stranieri.

Premesso che non condividiamo l’enfasi con cui il ministro annuncia l’indizione dei concorsi per la scuola superiore, perché riteniamo ch’essi non favoriscono l’accesso all’insegnamento dei laureati migliori attraverso le “forche caudine”costituite dai TFA ; ci riserviamo di analizzare nel merito le varie proposte quando sarà conosciuto l’intero articolato, anticipiamo alcune nostre provvisorie osservazioni.

Il pacchetto non interviene affatto sui mali strutturali del nostro sistema di formazione: dispersione scolastica; pessime performance dei nostri studenti nelle materie scientifiche; criteri e strumenti atti alla valutazione delle istituzioni scolastiche; aggiornamento professionale per i docenti; interventi fattivi volti al contenimento delle università telematiche che, se non rigorosamente regolamentate, contribuiscono a inflazionare ulteriormente i titoli di studio.

In verità ciò che ci delude assai è l’approccio con cui il ministro intende migliorare il sistema scolastico. Avremmo auspicato una disamina approfondita dei reali bisogni della scuola e una successiva proposta di riforma complessiva da legare a misure di crescita, nell’immediato, e di modernizzazione , poi, del nostro sistema paese. E’ nostra opinione, infatti, che solo costruendo una scuola che sia agente di modernizzazione si possa far uscire il paese dalla crisi che l’attanaglia. Tutto il resto è solo propaganda , al più ipotesi di buone intenzioni.

Ci permettiamo di ricordare al ministro che di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno, soprattutto se le riforme proposte non prevedono coperture finanziarie.

Nessun commento:

Posta un commento