DIDATTICA
LABORATORIALE
I regolamenti del
secondo ciclo di istruzione attribuiscono grande importanza alla didattica
laboratoriale, intendendo preporre tale approccio al totale rinnovamento
metodologico dei processi di insegnamento – apprendimento. La metodologia
laboratoriale assume grande rilevanza per i percorsi di istruzione tecnica e
professionale, ma va riconsiderata anche a vantaggio dei corsi di studio a
carattere liceale. I regolamenti ribadiscono per i tre diversi ordinamenti la
possibilità di ampliare le attività laboratoriali nell’ambito degli spazi di
autonomia definiti per una quota massima del 20%, da calcolare sul monte ore di
ciascuna disciplina, ovvero sul monte ore complessivamente definito dal piano
di studi annuale, su cui gravano incertezze connesse alla complessiva
disponibilità di organici funzionali al piano dell’offerta formativa. Opportuni
interventi ordinamentali dovranno prevedere, nell’immediato, strumenti di
raccordo tra gli insegnamenti dell’aria generale a quelli dell’area di indirizzo
in cui maggiormente il contributo delle attività laboratoriali si caratterizza;
ulteriori chiarificazioni dovranno riguardare il rapporto tra le attività
laboratoriali e le nuove discipline ibride, come le scienze integrate, ed il
ruolo propedeutico dei laboratori artistici negli specifici licei.
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